blitz quotidiano vi propone oggi come articolo del giorno quello di Caterina Pasolini per Repubblica. Lasciare o non lasciare in standby gli elettrodomestici di casa? Da un punto di vista economico sarebbe meglio di no perchè a fine mese la bolletta, nonostante computer, tv, frigo, radio o lavatrice siano stati usati poco o niente, diventa improvvisamente salatissima. Già perchè la convinzione che lasciando in standby gli elettrodomestici porti al risparmio non è del tutto esatta.
Standby o non standby, il consumo corre ininterrotto sul filo. Imprevisto e sommesso, silenzioso, impercettibile. Tranne che a fine mese quando la bolletta, nonostante computer, tv, frigo, radio o lavatrice siano stati usati poco o niente, diventa improvvisamente salatissima. Salatissima e amara come il nostro stupore di utenti a volte distratti. Convinti, avendoli lasciati in standby, di aver risparmiato. Persuasi, erroneamente, che se uno tiene spento o non usa i videogames non paga energia. Tutto sbagliato, da rifare, cambiando comportamenti e con un occhio attento ai saldi di gennaio per evitare di comprare scontato un prodotto che pagheremo in realtà ben più caro in bollette di energia, perché il 30 % non è a norma. A dirlo sono studi fatti a livello europeo da diverse università in collaborazione col Politecnico di Milano, e Legambiente che, sul sito Viviconstile.org, detta una sorta di vademecum sullo standby, su come risparmiare in casa e fare acquisti senza pericoli.
Secondo una indagine europea, infatti, le apparecchiature collegate in rete, spente o non in uso, consumano comunque l’11 per cento di tutta l’elettricità che usiamo durante l’anno per una spesa di ben 60 euro a famiglia. Una dose di kilowatt pari all’energia prodotta da otto grandi centrali termoelettriche. Per evitare consumi eccessivi che finiscono per inquinare, dal 2010 una direttiva europea prevede che gli apparecchi in vendita quando sono in modalità spenta o stand by non debbano superare 1w di potenza assorbita. La realtà è ben diversa: il 30 % è fuorilegge. Lo dice un’inchiesta del Politecnico che, nell’ambito del progetto europeo di monitoraggio di politiche energetiche Salina, ha analizzato 6mila prodotti in vendita. […]
