L’orgoglio di essere abruzzese, di appartenere a «gente di confine, con un’unica morale: il lavoro». Così Ennio Flaiano esprimeva i suoi sentimenti verso l’Abruzzo in una lettera del ’72 (“Disincanto” di Pasquale Scarpitti – Sarus, Teramo), pubblicata in prima pagina dal Messaggero, che Blitzquotidiano propone come articolo del giorno.
L’abituale approccio disincantato dello stile di Flaiano è attraversato da una imprevista nota elegiaca, antiretorica ma appassionata, sulla fedeltà alle proprie origini e l’amore di una terra oggi tanto duramente colpita.
…Tra i dati positivi della mia eredità abruzzese metto anche la tolleranza, la pietà cristiana (nelle campagne un uomo è ancora ‘nu cristiane?), la benevolenza dell’umore, la semplicità, la franchezza nelle amicizie; e cioè quel sempre fermarmi alla prima impressione e non cambiare poi il giudizio sulle persone, accettandole come sono, riconoscendo i loro difetti come miei, anzi nei loro difetti i miei […]