“C’è doping nel Pil di Germania e Francia?” Marco Fortis per il Sole 24 Ore

Blitz quotidiano vi propone oggi come articolo del giorno quello di Marco Fortis per il Sole 24 Ore il quale mette in relazione la crescita del Pil con quella dei debiti di famiglie, imprese e pubblica amministrazione. Esemplare da questo punto di vista la situazione Usa evidenziata dalla Federal Reserve che indica chiaramente che dal 2001 al 2007 negli Stati Uniti il debito aggregato di famiglie, imprese e pubblica amministrazione era aumentato di oltre 12mila miliardi di dollari a fronte di una crescita del Pil di 3.700 miliardi, dunque con una leva non propriamente efficiente, pari a 3,4 dollari di debito per ogni dollaro di aumento del prodotto.

Sono ormai molti coloro che si sono convinti ex post che nell’ultimo decennio è stato di gran lunga preferibile avere un moderato aumento del Pil, come hanno fatto Italia e Germania, piuttosto che ostentare un’espansione economica apparentemente brillante al 4% annuo costruita sui debiti (pubblici o privati), “scassando” alla fine i conti patrimoniali aggregati nazionali, come hanno fatto Grecia, Irlanda e Spagna. Meno facile risulta “convertire” i più irriducibili ammiratori del modello anglosassone (di cui pure noi stessi apprezziamo molte virtù) del fatto che anch’esso ha “deragliato”. Infatti, è piuttosto indigesto dover ammettere che anche la superiore crescita di Stati Uniti e Gran Bretagna rispetto alle manifatturiere Italia e Germania sia dipesa negli ultimi 10-15 anni più dalla “droga” del debito che non dai servizi avanzati o dalle nuove tecnologie. […]

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Alessandro Avico