“Il piano B”: il Buongiorno di Massimo Gramellini su La Stampa

ROMA – Il piano B. Il Buongiorno di Massimo Grammellini su La Stampa ironizza sul piano B. Non quello di Bersani ma di Berlusconi. Scartato un ipotetico (e improbabile) governo con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Un governo “Vojager” con Roberto Giacobbo anche se Casaleggio lo vorrebbe come sottosegretario agli esteri per i rapporti con gli alieni. Scartate anche le larghe intese con Pd o Monti ecco l’alternativa più probabile. Il vero piano di B. Candidarsi come Papa.

Ecco il testo integrale:

Ecco la lettera che mi è capitato di ricevere al posto di quella sul rimborso dell’Imu.

“Gentili elettori ma soprattutto elettrici, il signor Bersani ha affermato che non esiste un piano B. Quell’uomo è un dilettante della bugia, lasciatevelo dire da un professionista. Il piano B esiste eccome. Sono io. Mettetevi comode ed eleganti che vi spiego. Il grillo e la volpe Casaleggio – gli ho offerto dieci milioni di euro più Scilipoti per sapere quale marca di shampoo usa – non voteranno mai nessun governo: politico, tecnico, tecnico-tattico. Qualcuno ha fatto girare il nome di Giacobbo per un governo Voyager che ci porti al voto con una legge elettorale a triplo turno ritrovata in un’anfora babilonese, ma si tratta di una bufala: Casaleggio lo vuole sottosegretario agli esteri per i rapporti con gli alieni. Senza i Cinque Stelle, e con i senatori di Monti che stanno tutti su un pianerottolo,l’unica maggioranza possibile rimaniamo noi: pidielle e pidimenoelle. La Grande Colazione, come potrebbe definirla un suo estimatore: Giuliano Ferrara. C’è un problema, però. Io. Se il pidimenoelle osasse rimettersi con me, alle prossime elezioni prenderebbe meno voti di Ingroia. E per quanto i dirigenti del pidimenoelle abbiano dato prova di non badare a questi particolari, temo che l’impresa superi le loro forze. Qui scatta il piano B. D’Alema muore dalla voglia di prendere una tisana con Alfano e la Gelmini, purché io non mi aggiri nei paraggi? Va bene, me ne vado. Per il bene del Paese, e in cambio di un condono tombale sulla mia esistenza, lascerò l’Italia oggi stesso. Anche perché sono atteso altrove. Lunedì, con la messa Pro Eligendo Me, incomincia il conclave».

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Gianluca Pace