Tutte le contraddizioni della Cina nel giorno dei festeggiamenti per il sessantesimo anno della rivoluzione. Blitz quotidiano vi propone, come articolo del giorno, un pezzo di Ian Buruma sul Sole 24 Ore: un’analisi lucida e approfondita su che cos’è la Cina oggi. Hu Jintao è definito dal giornalista «tetro e noioso» mentre Mao Zedong, 60 anni dopo, è ancora un tabù di cui, nonostante tutto è meglio non parlare. Quindi Buruma descrive in modo dettagliato la nuova classe dirigente di Pechino e spiega perchè, a suo giudizio, la libertà nel paese asiatico è ancora un sogno lontano.
«Il fatto che l’attuale leader della Repubblica popolare cinese, Hu Jintao, sia una persona noiosa sarà senza dubbio motivo di sollievo per la maggior parte delle persone, compreso il miliardo e trecento milioni di cinesi. Il suo tanto atteso discorso all’Assemblea generale dell’Onu, in cui ha promesso di tagliare le emissioni di anidride carbonica «in misura significativa», può essere stato deludente nella sua vaghezza, ma il suo blando impegno a fare della Cina un bravo cittadino del pianeta è stato notevolmente più rassicurante dei farneticamenti di altri leader autoritari presenti alla riunione.
La tetraggine di Hu fa effetto se si considera la straordinarietà del processo che in tempi recenti ha trasformato la Cina da paese totalitario, povero e insanguinato, a ricca (a macchie di leopardo) superpotenza che aspira in un futuro non tanto lontano a prendere il posto dell’America come nazione guida». […]