“Cous cous e pallone ma Lampedusa sta per esplodere”. Enrico Fierro sul “Fatto Quotidiano”

LAMPEDUSA – Chi paga il prezzo della latitanza dell’Unione Europea, di Gheddafi che non rispetta i patti con l’Italia, di Maroni che non vuole riaprire il Cie, del Nordafrica che esplode di rabbia ed erutta barconi su barconi stracarichi di migranti? I lampedusani. Ve lo spiega bene Enrico Fierro in un reportage per il Fatto Quotidiano che Blitz vi propone come articolo del giorno.

L’incubo di Lampedusa si chiama “bonaccia”, il vento che addolcisce il mare. Dopo le turbolenze di questi giorni sta per arrivare, assicurano i vecchi pescatori sul molo. Annusano l’aria, osservano le onde e sanno leggere dentro le loro increspature, litigano un po’ tra di loro e poi sentenziano che sì, la bonaccia arriverà e presto. E allora saranno guai grossi per Lampedusa e per l’Italia. Perché tutti lo sanno, pochi lo dicono, pochissimi fanno qualcosa: appena il mare si placherà dai porti di Zarzis, Sfax e Monastir partiranno migliaia di tunisini in fuga dal caos e dalla fame. Invaderanno questa piattaforma di pietra in mezzo al Mediterraneo, e sarà il collasso totale. Perché qui tutto, l’acqua, il cibo, la benzina, insomma, ogni cosa che serve a vivere, arriva dal mare. Che è ricchezza, ma anche disperazione.

[…] La realtà è che sull’isola ci sono ancora troppi migranti. I numeri di ieri. 209 tunisini (anche 9 donne e alcuni bambini) sono partiti nella mattinata trasportati sulla terraferma da una nave e da un volo aereo, altri cento sono partiti con un volo serale. Nel Cie, frettolosamente chiuso due anni fa e frettolosamente riaperto domenica scorsa, ci sono ancora 1800 persone. La struttura ne può ospitare al massimo la metà. Le condizioni igieniche sono allarmanti, non c’è un letto al coperto per tutti. Le camerate sono intasate, come dimostrano le immagini girate dalle telecamere del nostro sito, molti sono costretti ancora a dormire all’aperto. Lo stesso sindaco Bernardino De Rubeis ammette che i trasferimenti sono insufficienti. “Bisognerebbe portar via almeno 7-800 persone al giorno, perché se qui si calma il mare e sbarca altra gente scoppia il finimondo”.

L’impressione è che, ancora una volta, sulla pelle dei migranti e dei lampedusani si stia giocando una sporca partita politica. La stessa visita di Berlusconi e Maroni ieri a Catania è stata un fallimento. “Maroni – dice il sindaco di Caltagirone, Francesco Pignataro – vuole contenere entro i confini della Sicilia il fenomeno migratorio” [continua…]

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