Blitz Quotidiano vi propone oggi come articolo del giorno quello di Marco Valsania per Il Sole 24 Ore il quale analizza il savataggio delle banche con i soldi pubblici. Valsania spiega che facendo in questo modo negli Usa è lo Stato che ci guadagna.
I grandi piani di salvataggio della finanza, scattati negli ultimi due anni da una costa all’altra dell’Atlantico, minacciavano di lasciare in eredità pesanti perdite ai contribuenti. A sorpresa invece, se restano politicamente scottanti, i loro bilanci provvisori mostrano che le casse pubbliche possono forse tirare un sospiro di sollievo: spesso i governi recuperano gli aiuti con un guadagno – anche di miliardi di dollari, euro o sterline. Altre volte i costi appaiono comunque inferiori alle profezie più nefaste. L’esempio, nel cuore dello sconquasso bancario, è dato dal Tarp, il fondo di soccorso per gli istituti americani. Prossimo alla scadenza formale, il 3 ottobre, rimarrà ostaggio del rientro degli aiuti concessi. Una certezza però si fa strada: equipaggiato con 700 miliardi di dollari e dopo averne elargiti all’apogeo 550, dovrebbe costare non più di 66 miliardi. Ben meno, cioè, dei 350 ipotizzati nel 2009. E neppure la metà della precedente crisi bancaria statunitense, il crollo delle casse di risparmio. […]
