Marea nera 7 mesi dopo. La lotta con il petrolio, Ettore Mo per il Corriere della Sera

Dopo sette mesi dall’incubo marea nera, dall’esposione della piattaforma Deepwater in aprile, resta la vita dei pescatori, la battaglia quotidiana in Louisiana con il petrolio.

Per il Corriere della Sera Ettore Mo racconta stralci delle loro giornate, dei pescatori che ancora non hanno avuto risarcimenti. Blizquotidiano vi propone il reportage come Articolo del giorno: “Tocca ora a David Chauvin, rampollo di un’augusta famiglia di pescatori della Louisiana meridionale, mettersi al timone dell’azienda omonima e della sua flottiglia di barche che da oltre mezzo secolo raccoglie quotidianamente nelle reti a strascico tonnellate di gamberi e di altri pregiati molluschi e crostacei, di cui è ricco il mare del Golfo del Messico”.

E poi ancora: “I loro nomi sono tracciati, con vernice bianca, sui ponti dei tre pescherecci della «Mariah Jade Shrimp Company», la ditta di famiglia. L’esplosione, in aprile, della piattaforma Deepwater Horizon ha fatto riemergere nell’animo dei pescatori locali le ansietà e le paure provate dai loro antenati quando, negli anni Quaranta, approdarono in Louisiana funzionari e tecnici delle grandi Compagnie petrolifere Usa per erigere una rete di pozzi al largo della costa. «Non furono certo i benvenuti — ricorda ora Anthony Chauvin — perché si temeva che le perforazioni e le conseguenti estrazioni del greggio inquinassero l’acqua contaminando irrimediabilmente gamberi ed ostriche e l’intero patrimonio ittico del Golfo»”.

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