ROMA – Piero Marrazzo nell’intervista a ‘Repubblica’ finisce per offendere le donne veicolando un messaggio chiaro: quelle con cui si ha un rapporto più “rilassato” e appagante sono le donne-geishe, sianno essere trans o eterosessuali. Questo il punto di vista di Maria Luisa Agnese in un commento pubblicato sul ‘Corriere della Sera’.
Scrive la Agnese: “Le parole di Marrazzo possono suonare stonate: quasi una provocazione per tante donne, mogli e madri, che si vedono scavalcate e umiliate nel loro ruolo. Infatti, nonostante l’apparente mitezza dei toni, il ragionamento di Marrazzo sembra voler indicare che la vocazione della donna “all’ennesima potenza” è solo quella di confortare, e sembra voler dire alle donne contemporanee di non essere adatte a vivere questa “vocazione”. Avvertendole che, se non son capaci loro di essere nutrici e vestali del riposo guerriero, l’uomo può cercare altrove”.
“Colpisce in modo negativo che si esalti un’idea della donna, la donna–geisha – prosegue la giornalista – che non pone problemi e non interloquisce e per ciò stesso risulta rilassante. Meno impegnativa per l’uomo guerriero della donna-compagna con cui sostenere un rapporto dialettico. (Marrazzo) è più preoccupato di ribadire la propria identità di maschio, più preoccupato di dire ai maschi ‘io sono uno di voi, io anche là in quella stanza ero uno di voi’. Sembra parlare ai maschi – i maschi che teme lontani e disturbati dall’omosessualità – per riconquistare il loro rispetto“.