I giornalisti italiani “sono stati narcotizzati”. Parola di Roberto D’Agostino: il fondatore di Dagospia รจ stato intervistato da Stefano Lorenzetto per Panorama e non ha risparmiato critiche ai suoi “colleghi”: “Banche e imprenditori spendono cifre spropositate per acquisire giornali che non rendono. Perchรฉ? Ovvio: per garantirsi la tranquillitร mentre si fanno gli affaracci loro. Pensi al Corriere, con 20 padroni che rappresentano il Gotha, anzi la gotta, del potere. Ma come fa il povero de Bortoli a tenere a bada tutti? Ti chiamano un Della Valle, un Montezemolo, un Bazoli, Ligresti di qua, Pesenti di lร โฆ Guardi che รจ dura, eh. Dei grandi, gli unici rimasti fuori sono Ferrero e Luxottica. Tutti gli altri hanno un piede dentro.. “.
D’Agostino ha spiegato il segreto della sua “longevitร ”: “Me la suono e me la canto da solo. I direttori sono domatori, a logorarli รจ il rapporto con i redattori. Con Dagospia ho superato la nevrosi che ti prende quando il corpo รจ costretto a fare una cosa mentre il cervello ti comanda di farne unโaltra. Sto facendo quello che mi piace”. Il segreto per essere sempre apprezzato dal pubblico? “Mโinteressano di piรน i commenti degli internauti. Ti danno il polso di un mondo che non ha accesso ai mass media”.
ยซNel primo anniversario di Dagospia lโavevo lasciato in via Condotti, un ultimo piano con vista a 180 gradi su scalinata di Trinitร dei Monti, villino di Maria Angiolillo, palazzo color oro di Roberto Colaninno, attico di Vittorio Ripa di Meana, belvedere di Maria Sole Agnelli (sorella dellโAvvocato), rifugio di Giancarlo Giammetti (socio di Valentino). Nel decimo anniversario, che cade il 22 maggio, lo ritrovo piรน in cima che mai. Sempre un ultimo piano, perรฒ provvisto di soprastante doppio attico e circondato da un terrazzo con vista a 360 gradi su quella che lui chiama ยซRoma godonaยป, e da quassรน si capisce bene perchรฉยป. […]
