Le inchieste Why Not della Procura di Catanzaro e quella di Salerno su presunti illeciti legati sempre alle inchieste del pm De Magistris proseguiranno nelle rispettive competenze della procura calabrese e di quella campana.
L’impasse è stata sbloccata grazie ad un doppio dissequestro degli atti compiuto innanzitutto dalla Procura generale di Catanzaro e successivamente da quella di Salerno, in seguito all’ intesa raggiunta tra i responsabili dei due uffici giudiziari. La complessa mediazione tra la Procura generale di Catanzaro e la Procura della Repubblica di Salerno, dopo l’ intervento del Procuratore Generale della Cassazione per trovare una via d’ uscita in linea con le indicazioni del Capo dello Stato, è stata svolta per due giorni dal procuratore generale di Salerno Lucio di Pietro.
Il procuratore generale ha convocato il procuratore di Salerno Luigi Apicella e un delegato del procuratore generale di Catanzaro Enzo Iannelli. L’impasse giurisdizionale, che aveva bloccato entrambe le inchieste, secondo quanto si è appreso, non consentiva alcuna scappatoia legale. A quanto si è appreso la mediazione del procuratore generale di Pietro avrebbe convinto i vertici delle due procure in conflitto a trovare tale accordo. La Procura di Salerno potrà quindi acquisire copia degli atti che interessano la propria indagine e quella di Catanzaro continuare gli accertamenti sulle inchieste Why Not e Poseidone.
I procuratori generali di Catanzaro e Salerno hanno raggiunto una intesa «per superare la paralisi della funzione processuale», annuncia la Procura Generale della Cassazione in una nota in cui si dice che in un incontro svoltosi ieri a Salerno tra i magistrati dei due uffici inquirenti si è svolto un incontro «che ha consentito il ripristino, mediante idonee iniziative processuali, della condizioni per il pieno esercizio della giurisdizione». Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione Vitaliano Esposito ha informato oggi, con una nota, il Presidente della Repubblica dell’ intesa raggiunta tra i responsabili dei due uffici giudiziari.
«In attuazione dell’Alto auspicio espresso nel comunicato della Presidenza delle Repubblica il 4 dicembre scorso – spiega il comunicato della Procura Generale della Suprema Corte, firmato dal segretario Pasquale Ciccolo – il giorno successivo sono convenuti, nell’ ufficio del Procuratore Generale della Corte di Cassazione, i Procuratori Generali di Catanzaro e Salerno; che entrambi consapevoli della estrema delicatezza e gravità della situazione venutasi a determinare, hanno raggiunto con grande senso di responsabilità istituzionale, una intesa per superare tale situazione; che l’intesa si è poi concretizzata in un incontro, svoltosi a Salerno nella giornata di ieri, tra i magistrati dei due uffici inquirenti, che ha consentito il ripristino, mediante idonee iniziative processuali, delle ’condizioni per il pieno esercizio della giurisdizione».
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, informa una nota del Quirinale, «ha vivamente apprezzato la comunicazione ricevuta dal Procuratore Generale della Corte di Cassazione dell’intesa, tempestivamente promossa dallo stesso Procuratore Generale, raggiunta tra le Procure di Catanzaro e di Salerno. La risoluzione, assunta dagli organi di vertice degli Uffici giudiziari nell’esercizio delle attribuzioni previste dalle disposizioni vigenti – prosegue la nota – costituisce un significativo passo verso il superamento della grave situazione di paralisi delle rispettive funzioni processuali creatasi a seguito dell’aspro contrasto tra le due Procure».
