Stanchi per il viaggio e lo stress vissuto in Thailandia, ma felici di essere tornati a casa. Così sono apparsi martedì notte all’aeroporto di Fiumicino gli oltre 200 turisti rientrati col primo volo Alitalia del «ponte aereo» organizzato dalla Farnesina. L’aeroporto della capitale thailandese, Bangkok, è stato infatti liberato dai manifestanti anti-governativi del Pad (Peoplès Alliance for Democracy) che lo presidiavano da ormai otto giorni. Lo scalo – uno dei più importanti dell’area asiatica, punto di transito per molte destinazioni dell’estremo Oriente e dell’Australia, non è ancora tornato alla piena operatività : possono partire e arrivare i cargo, mentre difficoltà si annunciano ancora per diversi giorni per i voli passeggeri.
GLI ITALIANI RIMPATRIATI – Soddisfatti del rientro i turisti italiani che erano rimasti bloccati nello scalo, anche se divergono le opinioni sulla gestione dell’emergenza. «Nessuna paura, è andato tutto bene – dice Cristina Novac di Tarquinia (Roma), reduce da una vacanza di quasi un mese con la mamma -. La polizia thailandese e la nostra ambasciata hanno fatto un ottimo lavoro, chi attende ancora di tornare è in buone mani. Nessun problema anche per le notti in più in albergo, pagate dal governo di Bangkok. L’unica difficoltà , all’inizio, è stato reperire i numeri di telefono, poi tutto è filato liscio». Alle parole di Cristina fa eco Francesca Sinagra, romana: «i nostri rappresentanti diplomatici sono stati efficienti, cortesi, disponibili 24 ore su 24. E molti del personale non hanno dormito per giorni. Non si meritano nessuna critica». «L’ambasciata si è occupata del nostro trasferimento da Bangkok – aggiunge Mario, di Cagliari – ci ha assistito completamente, con chiamate ed anche tramite sms giorno per giorno. È stata un’organizzazione perfetta». Di parere opposto invece Giampiero, un turista di Piacenza: «La gestione della partenza è stata pessima. Io, che ho problemi di salute, e mia moglie abbiamo chiamato di notte l’ambasciata al numero di emergenza e non ha mai risposto nessuno». «Avevamo timore di dover rimanere ancora lì a lungo – racconta a sua volta Ilaria Battistini, di Riva del Garda – avevamo scarse informazioni su cosa stesse accadendo realmente, chiedevamo notizie in albergo ma con pochi risultati, visto anche il problema della lingua». «Le notizie erano discordanti anche per quanto riguarda la possibilità dei voli – è la testimonianza di un altro turista – la compagnia Thai è andata nel pallone: se non venivano adesso a prenderci con gli aerei dall’Italia, chi sa quanti giorni ancora saremmo rimasti bloccati laggiù». Tra i 221 rientrati martedì sera, anche cinque bambini.
UN NUOVO PREMIER – Nel frattempo, il premier ad interim della Thailandia, Chavarat Charnvirakul, ha confermato oggi che il parlamento voterà per il nuovo primo ministro il prossimo lunedì 8 dicembre. «Ho parlato con il presidente del Parlamento e abbiano concordato per l’elezione del nuovo premier l’8 dicembre», ha detto Chavarat il giorno dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha interdetto il primo ministro Somchai Wongsawat dall’attività politica per cinque anni.
