"Il ricorso ai decreti legge rientra tra le prerogative del governo. Un eventuale abuso di questo strumento non solo determinerebbe valutazioni di tipo politico, ma anche il diritto della Camera di far sentire la propria voce": lo afferma nell’Aula di Montecitorio il presidente Gianfranco Fini.
Fini rispondeva, in particolare, a Pier Ferdinando Casini e ad Antonello Soro. "Mentre nel presidenzialismo americano in queste ore si cerca il confronto tra repubblicani e democratici – afferma il leader dell’Udc – noi ci sentiamo dire che bisogna andare ancora più avanti nella strada della decretazione d’urgenza". "Il presidente Fini è un convinto sostenitore del Parlamento, chiediamo di mostrarlo nei fatti, perché la deriva assunta porterà nella prossima finanziaria a un emendamento sulla soppressione degli enti inutili, nei quali ci sarà anche il Parlamento".
Ribadendo che l’Udc "non demonizza affatto Berlusconi, non lo ritiene il male assoluto", Casini rileva che l’ipotesi di legiferare per decreto pone un serio "problema istituzionale nel rapporto tra governo e Parlamento".
Durissimo anche il capogruppo del Pd. "Dal governo c’è un atteggiamento di disprezzo per il Parlamento. Se il ministro Tremonti è impegnato a venir qui, venga anche per un minuto il presidente del Consiglio che tempo dovrebbe averne di più. Se nei giorni scorsi ha trovato il tempo per ricaricare le sue batterie, ora può trovarlo per venire alla Camera".