Il leader dell'Idv, per nulla pentito delle critiche rivolte a Giorgio Napolitano durante la manifestazione del 28 gennaio, per le quali è stato iscritto nel registro degli indagati, torna a chiamare in causa il presidente della Repubblica: "Adesso che arriva il momento della firma della legge sulle intercettazioni, visto che in Parlamento la voteranno tutti con la mano alzata come soldatini – afferma l'ex pm conversando con i giornalisti a Montecitorio – il presidente si chieda se questa legge sia davvero costituzionale o se umilia la funzione della giustizia costituzionalmente garantita uguale per tutti".
"Io risulto denunciato – aggiunge Di Pietro – da uno degli avvocati di Berlusconi per aver detto che il Lodo Alfano umilia le nostre istituzioni, e avrei preferito e preferirei che il Capo dello Stato su questo tema, come sulle intercettazioni, possa intervenire".