Altro che fiume dei ricordi e della storia, il Lungotevere è diventato un cimitero di frigoriferi, televisori, batterie di auto, mobili e montagne di sacchi di sabbia dell’Ardis. La discarica a cielo aperto è in via della Vasca Navale, zona Marconi a Roma. I cittadini sono costretti a chiamare a proprie spese grossi furgoni per liberare la zona da rifiuti ingombranti e in estate devono sopportare la puzza e grossi topi che attraversano le strade e si rifugiano nell’immondizia.
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha firmato un’ordinanza sul decoro, dice il il presidente della Commissione capitolina alla Sicurezza, Fabrizio Santori “che prevede sanzioni salatissime per chi non la rispetta, ma c’è anche bisogno di controlli a tappeto e non solo nelle aree centrali, ma anche in quelle periferiche”. E poi aggiunge: “Ora con gli agenti accertatori dell’Ama che, da una cinquantina passeranno a cento unit, potranno essere intensificati i controlli su tutto il territorio. Senza naturalmente dimenticare il grosso lavoro delle forze dell’ordine carabinieri, polizia, vigili urbani”. Per contrastare il fenomeno delle discariche abusive “l’Ama ha messo a punto una banca dati e una mappa web delle aree degradate presenti sul territorio cittadino, anche grazie al grosso lavoro che hanno svolto quest’anno”, conclude Santori.
Purtroppo le strade colpite da questo fenomeno sono sempre le stesse Lungotevere Dante, via dei Cocchieri e via della Vasca Navale spiega il presidente dell’XI Municipio, Andrea Catarci: “Un pezzo di strada, in direzione della via del Mare stato chiuso, e interdetto al traffico. Da questa parte di Lungotevere Dante invece, ci sono stati i lavori per realizzare la piscina dei Mondiali, una strada stata asfaltata e poi si sono fermati. Doveva essere un lavoro di completo, e invece è rimasto incompiuto. Strade come via della Vasca Navale sono colpite dal fenomeno delle discariche perché buie, nascoste, eppure facciamo grossi interventi ogni due, tre mesi, che sono anche costosi, proprio perché si tratta di rifiuti ingombranti”.