Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, proporrà nei prossimi giorni al Governo di dare la cittadinanza italiana ai bambini rom nati in Italia abbandonati dai genitori. L’annuncio questo pomeriggio a Milano durante un intervento davanti ai rappresentanti della Camera di commercio americana. «Per i bambini rom nati in Italia senza i genitori dovremmo garantire la cittadinanza italiana, un nome e un cognome per dargli tutela e identità, una cittadinanza non per ius sanguinis ma per ragioni umanitarie». Il ministro ha sottolineato che la proposta «verrà avanzata al Governo nei prossimi giorni».
A proposito dei bimbi che si trovano nei campi nomadi, Maroni ha detto tra l’altro: «Dobbiamo tutelarli. Quello che stiamo facendo è una cosa giusta e di equità. Ci sono in questi campi persone che vivono in maniera subumana. Bimbi il cui destino è tragico. Alcuni, lo sapete, vengono utilizzati nel mercato dei trapianti di organi. E invece il primo diritto di un bambino, qualsiasi bambino, è di avere una identità». Per quanto riguarda il censimento dei campi nomadi, Maroni ha aggiunto: «Sui giornali la cosa è stata impropriamente definita "impronte digitali ai rom", in realtà quello che stiamo facendo è un censimento nei campi nomadi. Il censimento non è su base etnica, è solo per vedere e sapere chi c’è in questi campi. Fu il precedente governo che parlò di emergenza rom, quindi semmai l’aspetto etnico lo toccò il governo Prodi. Io ho cambiato da emergenza che riguarda una etnia a censimento. Eppure – ha aggiunto – c’è piovuta addosso la condanna dell’ Europa e sono state dette contro di me e contro di noi cose terribili. Sono stato persino definito uno stupratore da un direttore di giornale. Queste cose però le lascio ai miei avvocati». Poi Maroni ha stemperato con una battuta: «Ho un segreto per non arrabbiarmi, non leggo i giornali, anzi no, ne leggo uno, la "Gazzetta dello Sport»".