Loreno Bittarelli, presidente del “3570”, irrompe nel dibattito sul caro-taxi, che la settimana scorsa ha provocato un primo scontro in consiglio comunale tanto che il Campidoglio ha annunciato il rinvio a ottobre delle nuove tariffe.
«Gli aumenti devono scattare subito, altrimenti faremo le barricate – spiega in un’intervista al Corriere della Sera – Il sindaco Alemanno ha scelto cattive amicizie e non rispetta gli impegni». Fargli la guerra? «Per noi che lo abbiamo eletto è il colmo dei colmi».
«Non mi piace l’indecisionismo», dice Bittarelli. La tendenza a galleggiare, a non risolvere i problemi. «Già, la categoria è stufa d’aspettare. I tassisti chiedono fatti concreti».
«Certo ad Alemanno voglio ancora bene – spiega Bittarelli – Però, se ha vinto le elezioni, lo deve ame. Se era per gli amici di cui si circonda oggi, che votarono Storace, Gianni al ballottaggio nemmeno ci arrivava».
«L’aumento del 28% è troppo alto e diventa un boomerang per noi tassisti, ci fa un danno d’immagine enorme. È sufficiente un più 10-12%. Ma subito. In settimana. Comunque prima dell’estate. Basta traccheggiare. Gli adeguamenti tariffari non si annunciano, si fanno».
Bittarelli, in vista del consiglio comunale di mercoledì prossimo, ha minacciato lo sciopero «contro questo governo della città nel quale, purtroppo, avevamo riposto le nostre aspettative».
Quando fu eletto il «suo» sindaco, il leader della cooperativa più grande di Roma (3.500 soci) organizzò un carosello di taxi. L’amico Alemanno alla guida della capitale dopo l’odiato Veltroni, quello delle licenze «regalate a tutti»: sembrava un sogno.