Operazione disastrosa. Così la Federazione nazionale della Stampa definisce la bocciatura da parte della commissione Bilancio del Senato degli emendamenti presentati ai provvedimenti sulla manovra 2009 che ripristinavano, aumentando le disponibilità economiche a disposizione, i fondi per il settore editoria. «È urgentissimo che, prima del passaggio per il voto in aula, il governo tenga fede agli impegni e presenti in aula una manovra correttiva – si legge in una nota del sindacato dei giornalisti -. Ove ciò non accadesse l’esecutivo e la maggioranza diventerebbero responsabili della chiusura di diversi giornali e di un aggravamento degli stati di crisi nel settore. Alla vigilia degli annunciati Stati generali per l’editoria – prosegue l’Fnsi – appare davvero incomprensibile la scelta di bocciare, in commissione, emendamenti frutto di un lavoro condiviso da tutte le forze politiche, impegnati ad evitare chiusure di giornali e licenziamenti di massa».
RIFORMA EDITORIA – La Federazione sottolinea ancora che «la riforma dell’editoria è un’urgenza del Paese, oltre che del settore e dei lavoratori che ne sono protagonisti. Il regolamento per i contributi all’editoria è il primo passaggio dell’agenda; la riforma degli ammortizzatori sociali e una complessiva legislazione per il settore sono le esigenze strategiche». Per queste ragioni la Fnsi sollecita il rilancio del confronto con il governo e ha chiesto audizioni alle commissioni Cultura della Camera e Affari costituzionali del Senato.
SCIOPERO A LA7 – Una delle questioni più drammatiche è l’annunciato licenziamento di 25 giornalisti de La7 per cui il Cdr dell’emittente ha votato l’astensione audio-video dell’informazione dal 5 al 10 dicembre parlando di «procedura al di fuori di quanto prevede la legge, un atto che in spregio delle regole contrattuali, tenta di forzare le norme a tutela dei lavoratori e del sindacato». «La vicenda de La7 è ormai diventata esasperante» sottolinea la Federazione nazionale della stampa, che rilancia la richiesta di un incontro a Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia, per un confronto sul futuro di Telecom Italia Media, editore dell’emittente.
PERLAFINANZA – Situazione delicata anche in un altro gruppo editoriale, PerlaFinanza: i giornalisti della testate del gruppo, Finanza&Mercati, Borsa&Finanza e TuttoFondi, hanno rivolto un appello ai soci del gruppo affinchè nell’assemblea del 9 dicembre varino la ricapitalizzazione necessaria a salvare la casa editrice. «Fare informazione non è certo tra le attività più redditizie, e lo è ancor meno in tempi di crisi come quelli attuali. Certo è che far mancare il sostegno finanziario proprio ora rappresenterebbe la negazione di tutti gli sforzi profusi fino a oggi dai soci e dai dipendenti. Gli azionisti vedrebbero andare in fumo i loro importanti investimenti proprio nel momento in cui il conto economico ha fatto registrare notevoli progressi», scrivono i giornalisti in una lettera, che sarà pubblicata domani sulle tre testate, rivolta a Silvano Boroli, Danilo Coppola, Eraldo Gaffino, Guido Rivolta e Ugo Bertone (che insieme controllano il 53,5% circa del gruppo), nonchè a Osvaldo De Paolini (46,5% circa).
