Una truffa o qualche operazione andata per il verso sbagliato? Aveva affidato i risparmi di una vita al libretto aperto in posta. Ora, che per tornare in possesso del suo denaro è stata costretta a rivolgersi alle vie legali, ha paura di non riuscire a vedere la fine del processo.
Lea Dario, classe 1923, nel 2004 ha aperto un libretto di deposito alle Poste di Codognè e vi ha riposto i risparmi di una vita di lavoro e sacrifici, suoi e del marito: si parla di alcune decine di migliaia di euro.
Nel 2005 ha deciso di investire parte dei risparmi in una polizza assicurativa promossa dalle Poste. «Mi fidavo delle Poste – spiega la signora Lea, 87 anni a breve – ho deciso di destinare parte dei fondi alla polizza».
A distanza di qualche mese, nel 2006, Lea ha attinto al suo libretto per pagare delle spese; a quel punto l’amara sorpresa. Dei soldi non c’era più l’ombra: nel libretto erano rimasti poco meno di 1.000 euro. Incredula ha chiesto spiegazioni agli uffici postali, per capire dove potessero essere finiti i suoi risparmi. Mentre passavano i mesi, ha scoperto anche che quel direttore dell’ufficio postale al quale si era affidata era stato licenziato e che era stata avviata un’indagine interna.
«Non volevo dare il via ad una causa – spiega Lea – alla mia età , andar per avvocati. Chiedevo solo di riavere i miei risparmi, frutto del lavoro di una vita mia e del mio povero marito». I mesi passano e la paura di non riuscire più a metter mano sul denaro aumenta: «Mi son vista costretta a rivolgermi ad un legale, ho una certa età e ho paura di morire prima di riuscire a rivedere il mio denaro».
