di Livio
La CEI (i vescovi italiani) protesta per i tagli alle scuole paritarie (quasi tutte cattoliche), e il governo subito trova i soldi per rimediare: niente più tagli alle scuole private. Quando si tratta di favorire il Vaticano, uno degli Stati più ricchi al mondo, i nostri politici si trovano sempre tutti d’accordo. Pensate che alla domanda: "Le attività commerciali di proprietà della Chiesa cattolica devono pagare l’ICI come tutte le altre attività commerciali?" solo 12 senatori su 320 hanno risposto sì. Queste maggioranze "bulgare" si raggiungono solo quando i parlamentari si concedono aumenti di stipendio o privilegi vergognosi. C’è una richiesta di chiarimenti all’UE (Unione Europea) per accertare se l’esenzione ICI costituisca aiuto di Stato alla Chiesa cattolica, ma di sicuro non avrà seguito. Pensate che su 8 miliardi di euro di tagli imposti alle scuole elementari, con 130 mila esuberi fra docenti e precari, non un euro o un posto riguardano l’insegnamento della religione cattolica dal costo di un miliardo l’anno, con un esercito di 24 mila insegnanti di ruolo, scelti dal vescovo e assunti per la vita dallo Stato senza concorso. Neppure l’ottimo ministro Brunetta si scandalizza! L’insegnamento della religione cattolica dovrebbe essere affidato alla Chiesa; la scuola, al limite, potrebbe insegnare storia delle religioni, tutte le religioni, non solo quella cattolica. Per concludere una domanda: "Chi comanda in Italia: lo Stato o il Vaticano?"
