ROMA – Nella lunga lista dei consiglieriĀ parlamentari, nuovi ‘mandarini’, che vanno a lavorare nei ministeri per collezionareĀ doppi stipendi, c’ĆØ un’eccezione. Si trattaĀ di Bernardo Polverari, giĆ funzionario della Camera, diventato capo di Gabinetto del ministero di Marianna Madia (Semplificazione e amministrazione pubblica). Non appena arrivato, PolverariĀ ha rinunciato all’auto blu e all’indennitĆ di diretta collaborazione. Per redistribuire le risorse tra ilĀ suo staff. Un esempio fulgido di auto-spending review in un mondo in cui la corsa al doppio stipendio (con doppio incarico) ĆØ quasi prassi.
PrimaĀ documentarista del servizio rapporti internazionali e comunitari della Camera dei deputati dal 1993 al 1997,Ā Polverari ha svolto il ruolo diĀ consigliere del servizio studi della Camera dal 1997 al 2001, quello di consigliere segretario della commissione Ambiente di Montecitorio fino al 2008 e quindi consigliere della commissione Lavoro dal 2008 al febbraio del 2014. Al cambio di governo ĆØ stato chiamato dalla Madia a ricoprire il ruolo di capo di gabinetto.Ā
A quel punto, come tutti i consiglieri parlamentari che in questi anni sono passati nei gabinetti di vari ministeri, avrebbe potuto continuato a percepire sia lo stipendio dalla Camera, come “fuori ruolo”, siaĀ l’indennitĆ di diretta collaborazione del ministro della Pa.Ā Polverari invece ha deciso non solo di rinunciare all’auto blu, ma anche di dire di no all’indennitĆ (mantenendo quindi una sola fonte di profitto) e di redistribuire cosƬ i soldi ‘risparmiati’ dal ministero per gli uffici di diretta collaborazione del ministro, il cui budget (alla stregua di quello perĀ le altre amministrazioni pubbliche) ĆØ stato quest’anno tagliato per ragioni diĀ spending review.