D’Alema fa qualcosa di sinistra: l’extraparlamentare. Il video dell’intervista

Massimo D’Alema ospite a “Otto e Mezzo”

ROMA – L’annuncio in tv di Massimo D’Alema ha restituito un po’ di sangue e passione alle anemiche trasmissioni dedicate alla politica, troppo spesso vetrine invece che luoghi di approfondimento, cui un soprassalto di attenzione riescono a fornirlo solo le mortificanti storiacce di malversazioni e scandali sessuali. Il personaggio divide ma chiunque ha dovuto constatare il ritorno del gusto per una battaglia  politica che attraversa gli uomini, le idee, le generazioni.

A tratti perfino quasi commosso, l’ex presidente del Consiglio non ha rinunciato al suo temperamento contundente. Ha addirittura ammesso di aver sbagliato per eccesso di difesa, circostanza rarissima trattandosi di un uomo dalla sconfinata considerazione di se stesso. Non ha rinunciato nemmeno alla battuta salace, stavolta depurata del solito veleno. Come quando coglie al volo il pretesto della sua autoesclusione dalla lista dei candidati in Parlamento: “Non c’è solo quello. Farò l’extraparamentare, in fondo una scelta che ringiovanisce”.

Chiara l’allusione ai tanti, troppi protagonisti della vita politica italiana passati dalle esperienze tardo sessantottine e magari finiti in braccio a Berlusconi. Non lui che il cursus honorum l’ha attraversato tutto nel Pci-Pds-Pd. E’ vero che in Italia ad ogni cambio di stagione cambia anche il nome del partito ma non quelli dei sui dirigenti. Però, finalmente, insieme a Veltroni, ha risposto alla fatidica implorazione morettiana, “fa’ qualcosa di sinistra”. Più dell’extraparlamentare?

 

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Warsamé Dini Casali