ROMA – Focaccia di Recco Igp: Bruxelles pronta da dicembre, Roma dorme. La vulgata generale predica, il ritornello insiste: basta con i burocrati di Bruxelles, noi lavoriamo e quelli ci legano le mani con ritardi, vincoli assurdi, divieti incomprensibili: poi invece ti tocca leggere (sul Secolo XIX) che mentre l’Europa a dicembre ha approvato la norma che consente alla rinomata e per questo taroccata Focaccia col formaggio di Recco di tutelarsi con il marchio Igp, a Roma solo in questi giorni è iniziata l’analisi del piano di controllo trasmesso dalla Camera di Commercio di Genova agli uffici Ministeriali competenti.
Campa cavallo… A dispetto dei proclami di difesa patriottica dei prodotti italiani, della retorica del km zero, della lotta senza quartiere ai produttori disinvolti ed esperti di contraffazione mirata dell’eccellenza nazionale. Con il marchio Igp sarà impossibile, pena una denuncia per il reato di frode in commercio, produrre e vendere focacce plebee nobilitate da false e ingannevoli etichette con su scritto di Recco, recchese, tipo Recco, alla recchese ecc… che non siano state prodotte e cotte nei forni di Recco, Camogli, Avegno, Sori.