Italia Futura doveva essere il punto d’appoggio di una leva destinata a riportare l’Italia all’onor del mondo.
Invece tutti quelli che ci avevano creduto sanno come è andata, di umiliazione in umiliazione, fino al distacco, sempre troppo tardivo, da Mario Monti e dalla sua sventurata esperienza.
Un nuovo colpo all’ingiù viene a Italia Futura da un episodio che il Fatto rivela, in un pezzetto anonimo quanto crudele, getta una luce opaca su una vicenda di professori universitari ben lontana dai massimi sistemi di cui si sarebbe dovuta occupare.
Italia Futura, dice il titolo un po’ sprezzantello,
“scopre la disobbedienza civile”.
E sotto:
“Da quando l’Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo si è separata da Mario Monti e Scelta Civica sta vivendo una seconda giovinezza: ieri un’editoriale di Nicola Rossi e Alessandro De Nicola invita addirittura alla “disobbedienza civile”. Quello che il comico Maurizio Crozza chiamava “il partito dei carini” parla come un collettivo di extraparlamentari anni Settanta. Nicola Rossi e Alessandro De Nicola scrivono:
“I rettori si sono distiniti in passato per la richiesta pressante – e, sia chiaro, a volte anche giustificata – di maggiori fondi pubblici. Oggi è arrivato per loro il momento di fare qualcosa di più impegnativo. È arrivato il giorno della disubbidienza civile”.
Prosegue il Fatto, addentrandosi nella intricata materia:
“L’invito è a non applicare il decreto legge del 30 gennaio 2013 su “Autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica”. Spiegare cosa comporta richiederebbe una lunga serie di termini ministeriali che finiscono in “-zione”, ma in sintesi stabilisce come si devono organizzare i corsi di laurea e i docenti.
“Giovanni Salmeri, presidente del Corso di laurea in Filosofia di Tor Vergata, a Roma, ha scritto una lunga lettera al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza denunciando l’insostenibile carico di burocrazia che il decreto impone alle facoltà. Italia Futura adotta la protesta di Salmeri e invita i rettori a non applicare la legge”.
Che delusione…
