
La Beffa di Letta, che ha giurato zero tasse e zero tagli, rappresenta un educativo esempio di come i giornali, un po’ per fede un po’ per insipienza, si lascino manipolare.
Il titolo di prima pagina di Repubblica del 16 ottobre era:
“Letta, meno tasse” .
Niente al confronto con il Giornale di una settimana prima:
“Niente tasse, vince il Pdl”.
Il 16 ottobre il Giornale si era sgonfiato:
“Manovra contentino”
e il 17 era afflosciato
“14 euro per (quasi) tutti”.
Sempre il 17 ottobre, sul Fatto, Stefano Feltri e Marco Palombi mettevano una pietra tombale sulle illusioni dei sostenitori di Enrico Letta e di Berlusconi:
“Se avete una pensione superiore a 3 mila euro, avete investito i risparmi di una vita per comprare un appartamento che affittate nel centro di una grande città, sul conto titoli c’è qualche euro, e magari vostro figlio è un dipendente pubblico, allora per voi non vale lo slogan con cui Enrico Letta ha presentato la legge di Stabilità 2014: “Niente tasse e niente tagli””.