
ROMA – Pensioni. Padoan: “No soldi per rimborsi”, mentre scorre reclame pensione privata. In base a quale principio mi bloccano la rivalutazione della mia pensione per cui ho lavorato una vita, secondo quale criterio di giustizia non dovrei reclamare la restituzione di quei soldi dopo che non solo il patto con lo Stato è allegramente saltato ma perfino la Corte Costituzionale ha sentenziato che mi spettano di diritto?
Sono le domande che ogni pensionato giustamente va facendosi in questi giorni, in cerca di una risposta che appare sempre più impossibile sul perché solo un pezzetto di quanto dovuto sarà rimborsato, e non a tutti.
Che fa, allora, il nostro pensionato? Legge, si informa, si costringe ai dibattiti inconcludenti in tv, prova anche con internet. Mettiamo che stamattina abbia cliccato sul motore di ricerca il nome Padoan. Il ministro dell’Economia saprà ben darmi una spiegazione! E, infatti, sul Messaggero tv, il ministro è lì che pacatamente fornisce la spiegazione: se restituissimo tutto, dice, salterebbero i conti pubblici, l’Italia sforerebbe di brutto il tetto sul deficit, l’Europa ci guarda. E del resto già ci hanno detto che senza la riforma Fornero l’Inps sarebbe saltata per aria, la chiamano sostenibilità previdenziale.
Il pensionato ascolta, ci pensa su, forse divaga e l’occhio cade sulla pubblicità che accompagna il video: reclamizza “4 modi per evitare di rimanere senza soldi quando si è in pensione” di una società privata che gestisce piani-pensione. Sarà una coincidenza, su internet poi le inserzioni pubblicitarie rincorrono i temi e gli argomenti di cronaca che in qualche modo li riguardano.
Il pensionato non pensa al caos calmo degli algoritmi, ma per la stesso meccanismo di associazione mentale gli scatta un pensiero poco stupendo. A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina: non è che con l’allarme martellante sull’imminente crollo della casa pubblica, si vuol rendere obbligatorio abitare in una casa previdenziale privata?