Repubblica e Corriere carta online: paghi ma non leggi

ROMA – Repubblica e Corriere della Sera si sentono nel futuro, quando la carta, come dice qualcuno, non servirà più a stampare i giornali. L’equazione del web risulta però complessa, se i ricavi sono costituiti solo dalla pubblicità, perché la versione digitale dei giornali offre solo una frazione delle posizioni, o spot, di pubblicità offerte dalla carta.

I risparmi sui costi industriali non fanno pari con il mancato introito dalla vendita delle copie e allora il modello tv, tutto gratis tranne la pubblicità, non regge, specie se i presenza di un altissimo livello di costi fissi. Di qui la scelta di fare pagare almeno qualcosa dei contenuti, anche se spesso le notizie sono diffuse allo stato libero nella rete e vengono dalla stessa fonte, la agenzia di stampa.

C’è poi il tema della lettura del giornale oggi ancora di carta mediante strumenti elettronici come computer e tablet e questo necessariamente non può che avvenire a pagamento, come per la copia acquistata in edicola. Peccato che mentre al Corriere della Sera e alla Repubblica si sentono tutti nel futuro, almeno a leggere le dichiarazioni dei loro capi sui giornali, quei poveretti che hanno pagato l’abbonamento, tutto traccia ile ovviamente, riescono a leggerne solo una parte.

Il Corriere ogni tanto si impalla, forse perché la pubblicità che di recente è stata inclusa manda in tilt il sistema. A Repubblica alcuni articoli, quelli che partono in prima pagina e quelli dei supplementi, non si leggono proprio e la cosa infastidisce assai. Meglio la Stampa, dove, una volta capito come entrare nelle pagine a pagamento, il sistema funziona e si legge anche bene.

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Alessandro Avico