ROMA – E’ ancora blocco delle auto a Roma, nonostante l’incubo attentati che incombe ormai terrificante sulle nostre teste dopo il massacro di Parigi di venerdì 13 novembre. Oggi, mercoledì 18 novembre, sono rimasti a casa solo i veicoli più inquinanti, Euro 0 e Euro 1 (per i Diesel il divieto è sino alla categoria Euro 2), ma il rischio è che nuovi provvedimenti antismog vengano presi nei prossimi giorni. Non sono bastati una domenica a piedi e due giorni di targhe alterne. Per l’ottavo giorno consecutivo il livello delle polveri sottili è oltre il limite consentito e le previsioni meteo non depongono a favore della viabilità: il bel tempo favorevole al ristagno degli inquinanti durerà almeno fino al giorno 20 novembre. Morale della favola? L’inutile gioco ecologista non è servito ad alcunché e per i romani si prospettano altri giorni di spostamenti coatti sui mezzi pubblici, con l’esercito schierato ad ogni stazione. Il tutto, lavori e scioperi della metro permettendo. Anzi, siamo quasi al paradosso di dover sperare in uno “sciopero salva-vita”: perché se venisse proclamato, centinaia di cittadini non sarebbero obbligati a infilarsi nei sotterranei della città, possibili bersagli di un attacco terroristico.
La decisione, ci vanno ripetendo da giorni, è stata presa a salvaguardia della nostra salute, a causa del persistere dell’alta concentrazione di polveri sottili rilevata nell’atmosfera. Per questo motivo domenica, a due giorni dagli attentati di Parigi e dalle minacce esplicite da parte del Califfato, Roma si è svegliata a piedi. Lo stop è stato imposto a tutti i veicoli sino alla categoria Euro 5 dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30 all’interno della fascia verde. Come se non bastasse il provvedimento si è abbinato all’interruzione della linea B della metropolitana nella tratta Tiburtina-Rebibbia per lavori programmati in vista del Giubileo. E il risultato è stato un disastro: la città era bloccata e i commercianti infuriati. Molti a causa della scarsa mobilità, sono stati costretti ad abbassare le saracinesche in vista di incassi risibili.
Non ce la siamo presa con il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca perché, suo malgrado, stava applicando delibere ereditate dalla precedente amministrazione. Tant’è che lo stesso prefetto, dopo tre giorni di disagi, ha deciso di alleggerire il colpo, limitando la circolazione solo all’interno della fascia verde e solo per le vetture più inquinanti. Fa un certo effetto però constatare che il Pd romano, all’indomani delle stragi di Parigi, abbia ben pensato di sospendere le riunioni (ma non le targhe alterne). Ne è prova una nota della Elisa Simoni, Commissaria Pd del I Municipio (Trastevere) che informa i tesserati della cancellazione di una riunione prevista per lunedì 16 novembre, quando le targhe dispari erano ferme-
Sono dispiaciuta di dover rimandare la riunione degli iscritti PD del Municipio I prevista per domani, lunedì 16 novembre. Gli eventi tragici di Parigi hanno ovviamente pesato nei nostri pensieri e richiedono una risposta e un impegno totale di tutto il PD.
Per questo credo sarete d’accordo con me nella mia decisione di rimandare la nostra riunione per poter partecipare insieme al commissario Orfini ai lavori d’aula sugli eventi. Sarà mia cura aggiornare al più presto il nostro incontro e vi ringrazio per la solidarietà che, come PD e come cittadini, avete dimostrato in queste ore partecipando numerosi alle iniziative di solidarietà per Parigi.
I prossimi mesi saranno molto impegnativi per tutti noi e per il Partito Democratico. Ma sapremo rispondere come sempre consapevoli della nostra responsabilità e del nostro ruolo centrale in un momento così delicato per Roma e per l’Italia.