ROMA – “Attenti, bloccano le tredicesime a statali e pensionati”, dice Confesercenti. “Chi mette in giro certe voci è un bugiardo”, replica seccato Palazzo Chigi. Peccato che, nel mezzo, il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, si sia limitato a dire: “Lo apprendo dalle agenzie”, commentando l’allarme lanciato dall’associazione degli esercenti.
E sì, perché il governo fa il suo dovere istituzionale e smentisce categoricamente l’ipotesi di blocco delle tredicesime per due larghissime fasce di popolazione. Ci mancherebbe altro, se facesse una cosa del genere sì che scatterebbe la rivolta sociale. L’hanno fatto in Spagna e Grecia, è vero, ma a noi dicono che non siamo ancora a quei livelli di debito pubblico. Quindi, perché togliere il pane al popolo? “Alimentare l’allarmismo sociale – tuona il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi – rischia di causare un duplice danno: sia per l’organizzazione che ha diffuso questa ipotesi, in quanto si rischierebbe un possibile blocco dei consumi; sia per la tenuta dell’economia”. Il governo deve dire così, è il suo ruolo, altrimenti rischia di perdere il controllo dei “governati” (a maggior ragione se non hanno eletto quei rappresentanti).
Ma c’è un però in tutta questa storia, anzi ce ne sono due. Punto primo: se Confesercenti ha lanciato quest’allarme, un motivo “c’ha da essere”. Non stiamo parlando dell’ultimo blogger che si è aperto un sito l’altro ieri (con tutto il rispetto per i blogger, spesso più informati dei giornalisti). Confesercenti è un’associazione di categoria molto nota: avrà avuto una fonte autorevole per essere così preoccupata? Se ha parlato di “voci insistenti” non l’avrà sentito dire al portiere di casa.
Punto secondo: il ministro Patroni Griffi, quello che di statali si occupa (o dovrebbe) 24 ore su 24, interpellato in merito, poteva dare una secca smentita. Invece si è limitato a un ambiguo: “Lo apprendo dalle agenzie”. Una frase che lascia spazio a più interpretazioni possibili: potrebbe sì essere una smentita (del tipo “se lo sono inventato i giornali”) ma potrebbe anche essere interpretato come “io non ne so niente, però non escludo che qualcun altro ci stia pensando”. Ovviamente, a sua insaputa.