Vialli e Mancini, Pirondini e l'onore padano: Boniperti rilanciò, ma a Cremona una stretta di mano è per sempre FOTO ANSA
C’è un tocco cremonese in questa Italia campione d’Europa, ed è il tocco di Luca Vialli, cremonese della più bell’acqua, fratello ispiratore e suggeritore del Mancinissimo. E ciò basta – a me figliocccio esule di Cremona – per esultare oltre ogni più ragionevole ritegno.
Vialli e Mancini ci hanno regalato una favola; l’esempio di un grande valore: l’amicizia. Ma è difficile spiegare questo valore. Che non è solo legame d’affetto e di consuetudine tra persone unite da scambievole simpatia e da affinità di sentimenti. Diceva l’immenso Muhammad Alì: “L’amicizia è la cosa più difficile da spiegare. Non è qualcosa che si impara a scuola. Ma se non hai imparato il significato dell’amicizia, non hai davvero imparato niente”.
Sotto quel complesso di riccioli e rovi, si accendevano due occhietti furbi e premonitori. Me lo aveva presentato il presidente Domenico Luzzara (troppo presto dimenticato da Cremona e dalla Cremonese, al netto del piazzale). Ci eravamo attovagliati alla trattoria “Alba” e aspettavamo Luca che rientrasse da scuola. Non aveva tempo per andare a casa e poi essere puntuale agli allenamenti. Dunque si fermava al nostro tavolo, due bocconi e via con quello zaino sulle spalle pieno di libri e fantasia. Ho poi seguito Vialli dove potevo. Anche alle sue fragorose nozze e a Londra quando allenava nel 2000 il Chelsea e in squadra aveva Zola e George Weah ( poi presidente della Liberia ). Sempre cordialone, divertente ma sempre con la cautela in canna.
Ma l’incontro di Vialli e Mancini – l’incontro che tanta parte ha avuto in questo trionfo europeo – lo ha reso possibile Domenico Luzzara (1922-2006) , mitico presidente della Cremonese per 32 anni (1967-2006). Svelo un segreto.
Ecco come è andata. Luzzara aveva promesso a Mantovani, presidente della Sampdoria, che Vialli sarebbe finito in blucerchiato, a Genova. Una stretta di mano e affare fatto, senza bisogno di firme. Altri tempi, altri uomini.
Giampiero Boniperti (Juventus) viene a sapere della trattativa, si intromette, telefona a Luzzara offrendo 100 milioni in più della Samp. Tanti soldi all’epoca per un club di provincia.
Luzzara telefona subito a Mantovani. E gli dice: “Stai tranquillo, Vialli è tuo. La mia stretta di mano è più di una firma su un foglio di carta”. Pronta la risposta di Mantovani: “E all’ora quei 100 milioni in più te li dò io”. Diceva Thomas Eliot, premio Nobel 1948 per la Letteratura: “Niente di ciò che accade per caso, accade per caso”.