Joe Biden non trattiene le lacrime parlando in diretta tv alla nazione degli “eroi morti a Kabul per una missione altruista”. Intanto, però, 12 marines sono morti nell’attentato di Kabul in cui hanno perso la vita almeno 90 persone.
Minaccia ripicche contro i terroristi (la strage è stata rivendicata dall’Isis-K). Intanto, però, quello che si temeva è successo. L’attentato a lungo previsto e temuto dalle intelligence di tutto il mondo c’è stato. E quello che temevano più di tutti gli americani, la morte dei loro soldati, è realtà.
Ora Biden minaccia l’invio di nuove truppe, ma allo stesso tempo assicura che il ritiro va avanti. Ce n’è abbastanza perché i suoi nemici (Trump in testa) ne chiedano le dimissioni. Anche se, va sempre ricordato, era stato lo stesso Trump a spianare la strada al ritiro dall’Afghanistan.
Biden in lacrime dopo Kabul minaccia i terroristi
Un Biden praticamente in lacrime promette: “Non dimenticheremo, vi prenderemo e ve la faremo pagare. E l’America non si farà intimidire, l’evacuazione va avanti e siamo pronti a inviare altre truppe se sarà necessario”. Per il presidente americano sono le ore più difficili e drammatiche.
Di fronte a lui lo scenario più tragico che poteva scaturire dalla crisi afghana e dalla sua irrevocabile decisione di abbandonare il Paese entro il 31 agosto. L’incubo peggiore si è avverato. E, nel caos che ne è seguito, ora si contano almeno 12 soldati americani uccisi da un attentato kamikaze mentre lavoravano all’evacuazione di migliaia di persone.
Ancora mille gli americani da portare via per il Pentagono, che ammette: “Gli attacchi continueranno”. Le sue parole in tv arrivano dopo un’intera giornata nel bunker della Situation Room, aggiornato costantemente dal team per la sicurezza nazionale, seguendo passo passo gli sviluppi della situazione.
Trump e i suoi chiedono la testa di Biden
Mentre la Casa Bianca appare sempre più assediata da feroci polemiche e tra i repubblicani cresce il fronte di chi invoca l’impeachment, se non addirittura le dimissioni immediate del presidente. Tra questi ultimi Donald Trump: “Non dovrebbe essere un grosso problema dal momento che non è stato eletto legittimamente”, afferma l’ex presidente.
“A questo punto il presidente si deve dimettere”, ha affermato per primo il deputato repubblicano Mike Garcia, venendo allo scoperto e affermando quello che in tanti nel suo partito pensano, non solo Trump. Anche l’ex ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley, che in molti vedono candidata alle presidenziali del 2024, agita lo spettro delle dimissioni pur mettendo in guardia dal fatto che sostituire Biden con la vice Kamala Harris sarebbe addirittura peggio.
Circondato dal segretario di Stato Antony Blinken, dal capo del Pentagono Lloyd Austin, dal consigliere per la Sicurezza nazionale Jack Sullivan e dal capo di stato maggiore delle forze armate Usa Mark Milley, Biden cerca una via di uscita non facile, mentre ancora le notizie da Kabul sono frammentarie.
Vendetta contro i talebani, sì ma quando?
Difficile immaginare una rappresaglia a breve, visto il controllo del potere a Kabul ormai nelle mani dei talebani. E la difficoltà di individuare degli obiettivi tra i militanti dell’Isis probabili autori dell’attentato. “
Finora l’ipotesi impeachment, caldeggiata anche da un big come il senatore Lindsay Graham, o quella della rimozione attraverso il meccanismo del 25mo emendamento della Costituzione, era stata presa in considerazione solo con la possibile riconquista da parte dei repubblicani del controllo di almeno una delle due camere del Congresso, nelle elezioni di metà mandato del prossimo anno. Ora tutto potrebbe precipitare.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev