
ROMA – Addestravano i cani, li facevano combattere all’ultimo sangue contro i cinghiali. Filmavano il tutto per poi accettare scommesse. Fino a oggi, venerdì 14 novembre, quando una serie di perquisizioni tra Lombardia, Umbria e Marche ha portato alla denuncia di 7 persone. Si tratta di allevatori e proprietari di cani, soprattutto di razza Dogo argentino.
Gli indagati, ora, rischiano pene fino a tre anni e multe fino a 160mila euro. Il reato contestato è quello di maltrattamento, uccisione e combattimento fra animali. Per arrivare alla perquisizioni di oggi sono serviti sei mesi di indagini. Nel corso delle perquisizioni è stato trovato anche un cane con cicatrici recenti. Cicatrici che sono state trattate chirurgicamente, spiegano dalla Forestale, e che sembrano collegate ai combattimenti.
Spiega Simone Cecchini, commissario della Forestale:
“I combattimenti avvengono sempre con lo stesso iter. Un cinghiale viene liberato dentro una recinzione dove vengono introdotti i i cani che subito lo spingono verso un angolo per immobilizzarlo e quindi iniziano a morderlo sul muso e sulle zone posteriori. Quando l’animale è finito e sanguinante entrano in azione gli addestratori che prendono il cinghiale per le zampe posteriori e incitano i cani ad addentarlo ancora fino alla morte. Le scene spesso vengono riprese con i cellulari dai presenti”.
