ROMA – Una sola e semplice frase che fa capire che alle dimissioni forse non ci pensa proprio. E che la possibilità del clamoroso ritiro delle dimissioni è più che mai concreta e potrebbe avvenire domani mercoledì 28 ottobre. Una frase che pronuncia il sindaco di Roma Ignazio Marino durante una inaugurazione di un viadotto in periferia: “La mia è una giunta che lavora e che guarda avanti”.
Il sindaco dimissionario, a cui restano meno di 10 giorni per cambiare idea, insomma fa capire che il gesto clamoroso del ritiro delle dimissioni è più che mai possibile. Lo aveva detto qualche giorno fa in una intervista a Repubblica, torna a farlo capire anche oggi 27 ottobre parlando con i giornalisti e i romani delle periferie. Romani che lo colgono subito in fallo. Perché Marino, nell’entusiasmo di inaugurare il viadotto scivola sulle cifre. E i cittadini non mancano di farglielo notare:
“Questa città ha patito corruzione e criminalità, noi abbiamo mostrato discontinuità, questo ponte è stato realizzato in pochi mesi come lavori in Via Marsala” dice il sindaco inaugurando il ponte e poi prosegue: “Domani e dopodomani inaugureremo altri cantieri, Roma deve andare avanti”. Nel corso dell’inaugurazione, però, un cittadino lo coglie in fallo e lo contesta:”Il cantiere c’è da due anni sindaco”.
E se il sindaco Ignazio Marino ritira le dimissioni, i consiglieri democratici in Campidoglio si preparano al piano B. Lo scenario più probabile è che una volta ufficializzato il passo Marino si presenterà in assemblea capitolina per chiedere alla sua ormai ex maggioranza di proseguire il mandato. A quel punto la gran parte degli assessori si dimetterebbe davvero, e tra loro ci sarebbe anche qualche fedelissimo del sindaco. Dopo le dimissioni degli assessori, i 19 consiglieri del Pd risponderebbero con una mozione di sfiducia. Il documento verrebbe portato in Aula e depositato proprio al termine dell’intervento del sindaco senza neanche una replica. Da quel momento partirebbe il countdown di dieci giorni necessari prima di poter votare la mozione.
Della questione Marino parla anche l’assessore dimissionario ai Trasporti Stefano Esposito. A La Zanzara su Radio 24, il senatore Pd spiega:
“Marino? Confermerà le dimissioni, la linea del Pd è stata decisa e non è cambiata. Il Pd ha avuto le palle a rinunciare a Marino, non è stata una decisione presa a cuor leggero. Ci accusavano di tenerlo in piedi perché non volevamo le elezioni, ora possiamo perdere”.
“Gli scontrini – aggiunge – sono solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, anche se ho trovato sbagliato andare in Procura e dire che è colpa di qualcun altro, della segretaria. Se tu scegli dei collaboratori ne rispondi direttamente. Il buon politico – ammonisce – non scarica le colpe, perché la responsabilità è sempre di chi fa le scelte”.
Esposito boccia l’idea delle primarie per individuare il candidato Dem al Campidoglio: “Il Pd dovrebbe proporre un uomo senza fare le primarie, la penso diversamente da Renzi e Orfini. E sbagliato delegare, le primarie non sono un must immodificabile“.
E in serata il sindaco era presente alla prima romana di 007 Spectre. Tra le star del red carpet Monica Bellucci, Daniel Craig, Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino e, a sorpresa, anche Marino al quale dal pubblico alcune persone hanno urlato: “Non mollà” (video Corriere Tv).