Italia vince gli Europei, la gioia nelle piazze: fuochi d'artificio, bandiere e caroselli VIDEO FOTO ANSA
Esplodono le piazze all’ultimo rigore che ha assegnato all’Italia la vittoria degli Europei: gioia incontenibile nei luoghi dove sono stati allestiti i maxi schermi, cori, urla, clacson, trombette fuochi d’artificio. I primi caroselli di auto sono partiti subito dopo l’ultimo rigore.
Nel Paese c’è chi ha tifato la Nazionale lontano dalle strade, sventolando il tricolori dai balconi e al riparo dai rischi del Covid. E poi chi, al contrario, ha sfidato virus e assembramenti sognando la coppa europea davanti ai mega proiettori in luoghi pubblici all’aperto, sui lidi, nei bar, spesso sotto lo sguardo delle forze dell’ordine.
In tutto il Paese rafforzati i controlli per scongiurare il rischio di maxi assembramenti. L’invito è stato quello di festeggiare usando la mascherina, dispositivo che però nessuno ha usato. Roma è letteralmente impazzita nelle fan zone dedicate ai supporter, già collaudate in occasione della semifinale vinta dalla Nazionale contro la Spagna. La gioia dei tifosi è esplosa in particolare a piazza del Popolo – tra le più grandi aree allestite in Europa per questo tipo di evento – accessibile solo tramite prenotazione, con una capienza massima consentita di 2.500 posti. Altri mille in estasi ai Fori Imperiali.
A Napoli fuochi d’artificio, botti e caroselli d’auto come a Capodanno: le “batterie” fatte esplodere in diversi quartieri della città ed anche sul lungomare. In giro auto con le bandiere dell’Italia fuori dai finestrini. Nelle zone balneari, sul litorale romano ad esempio, l’accesso è stato possibile solo con mascherine e mantenendo la distanza di un metro l’uno dall’altro, regole che però sono quasi ovunque saltate dopo la vittoria.
In molte città la prudenza e la paura di assembramenti ha suggerito di non installare i maxi-schermi, come inizialmente previsto. Ad esempio a Milano nessuna proiezione in piazza proprio per evitare i rischi di contagio. Ma i festeggiamenti sono stati rumorosi nelle aree di ritrovo, come l’Arena Milano Est, in zona Lambrate e il giardino della Triennale. Stessa scene anche a Venezia, Padova, Trieste, Palermo, Cagliari, Sassari e altrove, ma in nessuna città i tifosi hanno rinunciato a scendere in piazza o a cantare fuori dai balconi. Proprio come nelle scene del lockdown che ora sembrano quasi dimenticate. Video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev.