
ROMA – Continua la “lotta” di Giulio Golia delle Iene sul metodo Stamina. Nel servizio delle Iene le domande al ministro della Salute Lorenzin e l’intervista (però non mandata in onda) ai genitori chiamati da Papa Francesco.
Il ministro dice no alla sperimentazione, ma i genitori si lamentano: “Qui non è venuto nessuno”, “ci deve guardare in faccia”, “lei non ha parlato con noi, signor ministro”, “i disabili non sono pericolosi”. Poi, il ministro Lorenzin, prova a parlare con alcuni disabili: “Capisco le sofferenze personali”.
Riassunto, cos’è successo? Pochi giorni fa la decisione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: stop alla sperimentazione del metodo Stamina. La decisione però, sostengono disabili, malati e anche Golia delle Iene, ha bloccato sul nascere la sperimentazione approvata dal parlamento solo tre mesi fa. Il niet del ministro è arrivato dopo che il comitato scientifico ha deciso che il metodo Stamina non è sicuro per i pazienti. “Eppure il parlamento tre mesi prima aveva approvato la sperimentazione…” ribadisce Golia.
36 adulti e bambini, prima autorizzati, poi bloccati avevano iniziato a sperimentare i trattamenti. “Anzi, tutti quelli che abbiamo incontrato sostengono di aver avuto alcuni miglioramenti” continua nel servizio Giulio Golia. Molti medici, secondo Le Iene, sostengono che la sperimentazione è necessaria.
Poi la domanda di Golia al ministro durante la conferenza stampa: “Ha senso non visitare i pazienti in cura con il metodo Stamina?” La risposta del ministro: “Io non ho nessun titolo per dare una valutazione scientifica, ci sono le scelte del comitato scientifico, scelte prese in base ai fatti”.
Camillo Ricordi, direttore del centro trapianti di Miami, intervistato da Golia, spiega: “Difficilmente un programma rivoluzionario viene accettato facilmente. Se uno blocca il protocollo con delle ragioni non scientifiche è una ragione per il disastro. Non bisogna usare commissioni in conflitto d’interesse”.
Non viene però mostrato il servizio relativo alle telefonate fatte da Papa Francesco a due genitori di bambini malati: in una di queste avrebbe persino dichiarato di essere pronto a parlare con il ministero della Salute.
Questo il video del servizio non andato in onda
