
Giuseppe Conte (Foto Ansa)

ROMA – L’accordo raggiunto a Malta sull’immigrazione “rappresenta una tappa significativa” ma “non risolutiva, in un percorso che l’Italia inquadra in un sistema europeo sostenibile ed efficace sia nella redistribuzione che nei rimpatri”: lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riferendo al Senato sul Consiglio europeo di giovedì e venerdì.
L’accordo di Malta
Lo scorso 23 settembre a La Valletta Italia, Francia, Germania e Malta (tre Paesi fondatori dell’Ue e uno degli Stati membri che subisce maggiormente la pressione migratoria assieme a Roma, Atene e Madrid) hanno posto le basi per un superamento del trattato di Dublino e per la nascita di un sistema d’asilo europeo.
L’accordo si esplica in quattro punti. Il primo punto prevede la redistribuzione dei richiedenti asilo: significa che tutti i migranti salvati dalle navi delle ong e da quelle militari verranno distribuiti nei paesi Ue prima di presentare la domanda d’asilo. Saranno dunque i Paesi d’accoglienza e non di approdo a farsi carico dell’esame delle domande e dei rimpatri.
Gli altri tre punti riguardano la distribuzione obbligatoria, tempi rapidi per il ricollocamento, che la bozza individua in 4 settimane, e la rotazione “volontaria” dei porti di sbarco. (Fonti: Ansa, Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev