VARSAVIA – Il regista Roman Polanski non può essere estradato negli Usa, lo ha annunciato il giudice della corte di Cracovia. La decisione della Corte di Cracovia di respingere la richiesta americana di estradizione per Roman Polanski non è definitiva e può essere ancora sottoposta ad appello. Se verrà respinta dalla corte d’appello la questione passerà al guardasigilli a Varsavia.
Il 29 ottobre i leader del partito di destra Diritto e giustizia che domenica scorsa ha vinto le elezioni politiche in Polonia si sono pronunciati a favore dell’estradizione. “Polanski deve rispondere al reato” ha dichiarato alla tv Zbigniew Ziobro, già ministro di giustizia nel governo di Pis dal 2005 al 2007. La richiesta di estradizione è partita un anno fa dopo che la presenza del regista fu notata durante l’inaugurazione del Museo della storia degli ebrei in Polonia a Varsavia.
Gli Usa avevano chiesto alla Polonia di estradare Polanski quando il regista partecipò ad una trasmissione tv sull’inaugurazione del Museo storico sugli ebrei polacchi a Varsavia. Polanski, che risiede in Francia e possiede anche la nazionalità francese, si trovava recentemente in Polonia per girare un film sulla vicenda Dreyfus. La legge in vigore in Francia impedisce però l’estradizione dei propri cittadini. Polanski è accusato negli Stati Uniti di aver avuto, negli anni Settanta, rapporti sessuali con una ragazza allora minorenne.