
ROMA – “Una storia di abusi e maldicenze”. Giulio Golia, delle Iene, racconta la storia di Giada, all’epoca dei fatti tredicenne, violentata, o almeno cosรฌ lei sostiene, da don Marino Genova, lโex parroco di Portocannone, in provincia di Campobasso.
In paese, a Portocannone perรฒ, sono in molti a difendere il sacerdote, e qualcuno accusa anche Giada di aver parlato solo in cambio di denaro.
“La prima volta mi mandรฒ un messaggio, avevo 13 anni e andai in sacrestia. Lui mi accarezzรฒ e iniziรฒ a strusciarsi” racconta Giada. “Non ero ancora consapevole della sessualitร , lui mi abbracciava e si strusciava e nel momento dell’orgasmo andava in bagno”. “Mi mandava continui messaggi, anche su Internet” continua Giada. “Fino ai 14 anni รจ andata avanti cosรฌ la storia, poi sono iniziati i rapporti completi, anche orali. Mi sono ritrovata con il suo pene nella mia bocca. Mi abusava anche prima della messa, davanti all’altare, anche sull’organo”.ย
“Stavo sempre sola” continua Giada, “era diventata una dipendenza”.
Quando ti sei accorta che era un abuso? “Tardi, verso i 17 anni”. Poi il vescovo l’ha spostato e trasferito.
“I miei compaesani mi accusano, dicono che l’ho fatto per soldi” dice Giada a Giulia Golia. “Ho anche tentato il suicidio per due volte, con una corda e con un coltello”.
Poi Giulio Golia รจ andato per Portocannone, a sentire il parere dei compaesani di Giada.
“L’ha fatto per soldi, ha ragione il prete” dicono i fedeli. “E’ stato sempre bravo don Marino”, nessuno si schiera con la ragazza.
Poche le voci fuori dal coro, nei bar del paese il racconto รจ sempre lo stesso: “Non ci credo”.
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