ROMA – Rosa è bella, giovane, argentina, studia all’Università Luiss di Roma (una tra le più prestigiose e soprattutto care), è mamma di un bimba di tre anni. E fa la escort. L’ha incontrata Antonio Crispino del Corriere della Sera. Lo fa per laurearsi e per mantenere sé e sua figlia, dice. Anche se con i soldi guadagnati non rinuncia a pagare qualche lusso altrimenti insostenibile, come una bella borsa di Gucci.
“Prima di fare questo lavoro ho fatto la hostess di fiera, la commessa, la segretaria. La verità è che fin quando non ti trovi in certe situazioni non puoi capire”, ha provato a spiegare riferendosi alla figlia, che cresce da sola visto che il marito l’ha lasciata appena ha saputo che era incinta. La sua famiglia d’origine non può aiutarla, anzi. Così lei ha deciso di prostituirsi. “Volevo a tutti i costi laurearmi, come vedi non me la cavo male. Ai miei dico che collaboro con uno studio di commercialisti, non sanno la verità”.
Per trovarla bisogna cercare su internet. In alcuni siti c’è la sua foto con il viso pixelato e un numero di telefono che cambia ogni due mesi. Ad ogni cliente chiede almeno 150 euro, e in un mese riesce a guadagnare dai 5mila ai 7mila euro. Con questi soldi paga le tasse universitarie e le bollette, un appartamento in centro in cui vive con la bimba, una baby sitter che se ne prende cura, un altro bilocale all’estrema periferia di Roma, dove “esercita”. “L’ho preso quanto più lontano possibile dal posto dove vivo, non volevo correre il rischio di essere scoperta”. Quando finirò con questo lavoro? Quando avrò terminato gli studi e capirò che con un lavoro normale posso mantenere lo stesso stile di vita”.
