ROMA – La piccola Sofia de Barros muove le gambe. La bambina in cura con il metodo Stamina era diventata famosa grazie ai servizi de Le Iene e il suo caso aveva commosso tutta l’Italia. Guido Ponta, padre della piccola, ha postato su Facebook un video che mostra i progressi che, secondo lui, sono dovuti alle infusioni fatte con il metodo del professor Davide Vannoni.
Proprio Vannoni ha detto nello stesso giorno: ”Stiamo per stringere degli accordi con paesi esteri al fine di poter garantire il metodo Stamina ai pazienti italiani nelle strutture di tali Paesi”. Vannoni ha depositato al Tar del Lazio il ricorso amministrativo per contestare la composizione della Commissione scientifica del ministero della Salute che ha bocciato il ‘metodo stamina’, da lui ideato, che utilizza cellule staminali.
”I pazienti – ha spiegato Vannoni – si stanno organizzando per cercare di andare all’estero per ottenere la terapia. Abbiamo contatti in corso all’estero, e per ora ci sono aperture da parte dei governi di tre paesi – in Africa, Europa e Asia – sulla possibilità di ‘accogliere’ e permettere la somministrazione della terapia Stamina quale trapianto. Gli accordi si dovrebbero chiudere a breve e la terapia sarebbe per i pazienti sempre gratuita”.
Vannoni ha anche confermato che sono in corso contatti con gli Usa, e in particolare l‘Università di Miami, per avviare la sperimentazione negli Stati Uniti qualora in Italia il suo avvio venisse bloccato. Riferendosi quindi al ricorso al Tar, il presidente di Stamina ha ribadito come il ricorso contro la composizione del Comitato scientifico si fondi sul fatto che ”i membri dello stesso Comitato avevano già espresso, prima di essere nominati nell’organo ministeriale, opinioni contrarie al metodo Stamina”.
Ora, ha affermato, ”ciò che temo è che ci possa essere un inasprimento anche per la via della somministrazione del metodo in qualità di terapia compassionevole, che è al momento l’unica via possibile per i pazienti”. Il timore, ha concluso Vannoni, è che si possa arrivare ”ad un provvedimento o un decreto per bloccare anche le terapie compassionevoli”.
Ecco il video della piccola Sofia