TUNISI – Maria Antonietta Santoro, cinquantenne impiegata dell’ufficio “Affitti commerciali” del settore Patrimonio del Comune di Torino, è sopravvissuta alla strage del museo del Bardo a Tunisi.
La donna racconta a Beppe Minello de La Stampa: “Eravamo nel museo, ho sentito i botti, ho visto questi ragazzini che sparavano e con mio marito siamo scappati prendendo una scala di sicurezza. I quattro amici che erano con noi stavano facendo fotografie e si sono attardati. Devono essere andati da un’altra parte, li abbiamo persi di vista (…) Ci stanno portando, credo, in una caserma dell’esercito. Subito dopo la sparatoria ci hanno stipati dentro un’altra caserma piccolina davanti al museo….”.
Repubblica ha invece intervistato, sempre telefonicamente, un’altra superstite. Si tratta di Anna Pegorini, medico savonese in vacanza a bordo della Costa Fascinosa e scesa a terra per andare a visitare il museo del Bardo. La donna racconta: “Eravamo sul bus fermi fuori dal museo, abbiamo sentito degli spari, il finestrino vicino a me è andato in frantumi, io mi sono buttata a terra” .