PARIGI – Un piccolo tifoso portoghese prova a consolare un supporter francese in lacrime dopo la finale degli europei, vinta dal Portogallo per uno a zero. Si avvicina a lui, in lacrime, gli prende la mano per stringergliela. Il giovane lo vede e si intenerisce, lo avvicina a sé e lo stringe.
L’abbraccio tra i due è andato in scena durante i festeggiamenti (portoghesi) per la partita che ha decretato la prima vittoria della nazionale lusitana in un campionato internazionale.
I portoghesi hanno battuto i favoriti francesi, che giocavano in casa. E lo hanno fatto senza nemmeno poter contare sul loro campione, Cristiano Ronaldo, uscito al ventiquattresimo minuto dopo una brutta entrata di Payet col ginocchio sulla sua coscia sinistra.
Ma i portoghesi non si sono dati per vinti. Griezmann e i suoi ci hanno provato di più, tecnicamente superiori agli avversari. Ma nel secondo tempo supplementare, è stato il potente Eder a regalare il primo trionfo in un grande torneo internazionale ai suoi. I 20mila portoghesi dello Stade de France di Parigi, che piangevano quando CR7 usciva, pensando di essere di nuovo di fronte a una delle loro innumerevoli sconfitte già scritte nel fato, continuano a piangere sugli spalti, ma stavolta di gioia. Come Ronaldo, che ha gridato in panchina tutto il tempo, correndo zoppo ad incitare i suoi.
La Francia, che in questi Europei ha avuto un percorso iniziale più che facile, vincendo poi con Irlanda e Islanda, ha dato il meglio contro la Germania, non dovendo inventare gioco. Come previsto, contro gli ostici portoghesi, ci ha provato molto ma senza concludere più di tanto.
Ai tempi supplementari i Bleus di Deschamps non avevano più la forza di premere, anche perché il loro uomo migliore, Sissoko, aveva dato tutto e veniva sostituito. E poi il gol di Eder, a chiudere una partita che per i lusitani è stata molto di più: la realizzazione, inaspettata, di un sogno.