ROMA – “Permettetemi di reagire alla trasformazione della lingua italiana: è abominevole pronunciare le parole sindaca e orribile dire ministra“. Giorgio Napolitano lo dice (forse non casualmente) proprio davanti a Laura Boldrini (solitamente “strenuo difensore” dell’introduzione del femminile in vocaboli solitamente declinati al maschile).
L’ex presidente della Repubblica, normalmente felpato nei giudizi, con una sola battuta demolisce una delle innovazioni linguistiche degli ultimi anni, quella della declinazione al femminile delle cariche istituzionali. Lo fa dopo aver ricevuto una targa dalle mani della presidente della Camera, Laura Boldrini, proprio lei che per tutta la sua presidenza ha spinto con forza per l’introduzione di termini come ‘sindaca’, ‘ministra’ e via discorrendo.
Tanto che, in un clima di evidente ironia, la stessa Boldrini ha replicato a caldo: “Questo è tradimento… Allora mi ridai la targa…”. Questo “scontro istituzionale”, in salsa linguistica, è avvenuto nel contesto della premiazione della fondazione Francesco De Santis al presidente emerito e davanti ad una platea divertita per lo scambio di battute. Lasciando la sala, tuttavia, Laura Boldrini chiudeva con un sorriso il dissapore, seppur tenendo il punto fermo: “Rispetto le opinioni del presidente Giorgio Napolitano. Ma la società va avanti e i nomi vanno declinati”.