NAPOLI – Verrà proiettato in anteprima al Teatro San Carlo di Napoli il 19 marzo, giorno del compleanno di Pino Daniele, il documentario dedicato al musicista napoletano morto il 4 gennaio 2015. Si intitola Pino Daniele – Il Tempo Resterà, e arriverà nei cinema italiani solo il 20, 21 e 22 marzo.
E’ un viaggio attraverso la musica, i concerti e la vita del grande artista partenopeo con una straordinaria serie di immagini, testimonianze e performance musicali. Molto del materiale utilizzato per comporre il documentario è inedito ed è stato selezionato dal regista, Giorgio Verdelli, attraverso una lunga ricerca che ha permesso che la voce narrante del film fosse quella dello stesso Pino Daniele, supportato dal contributo di Claudio Amendola.
Nel film si intersecano immagini di repertorio, testimonianze e contributi. Accanto a Joe Amoruso, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, James Senese, Rino Zurzolo (i musicisti della storica band di Vaimò con cui Pino Daniele si riunì nel 2008), troviamo tra gli altri Renzo Arbore, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Eric Clapton, Clementino, Giorgia, Enzo Gragnaniello, Peppe Lanzetta, Massimo Ranieri, Ron, Vasco Rossi, Sandro Ruotolo.
“Il Tempo Resterà non è la biografia di Pino Daniele, ma per certi versi gli assomiglia molto”, spiega il regista, che ringrazia la famiglia Daniele e Fabiola Sciabbarrasi per aver condiviso il progetto.
“Mi sono fatto guidare dalle canzoni e dalle frasi di Pino che sono diventate il filo conduttore del film documentario. Abbiamo voluto fare un percorso emozionale e siamo letteralmente saliti su un autobus (ribattezzato Vaimò, come il tour del 1981) che ci ha riportato nei luoghi della Napoli di Pino Daniele, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che lui ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile”.
Verdelli, grazie alla sua profonda conoscenza di Pino Daniele, realizza così un ritratto inedito del musicista, raccontandone il rapporto intimo e profondo con la città di Napoli e la capacità di essere un artista apprezzato a livello internazionale.
Così da questo documentario emergono la vita e gli incontri di un uomo unico, tra appocundria, musica e poesia: un nero a metà, un Masaniello, un uomo in blues capace di parlare un linguaggio aperto a tutti grazie a una relazione empatica e straordinaria con le terre in cui era nato.