NEW YORK – Hillary Clinton ce l’ha fatta: è lei la prima donna candidata alla presidenza degli Stati Uniti. Dopo aver vinto a sorpresa anche in California, il Golden State dato per favorevole al senatore e rivale democratico Bernie Sanders, la ex first lady ed ex segretario di Stato si prende la rivincita dopo otto anni, quando gli elettori democratici scelsero l’afroamericano Barack Obama, altro record nella storia degli Stati Uniti d’America.
Allora tra le lacrime Hillary Clinton ammise che il soffitto di cristallo non era stato del tutto infranto, anche se aveva “18 milioni di crepe” (i 18 milioni di voti ottenuti nelle primarie). “Abbiamo infranto uno dei soffitti di cristallo più alti e più duri in America”, ha detto questa volta. Grazie a voi abbiamo raggiunto una pietra miliare, la prima volta nella storia del nostro Paese che una donna conquista la nomination di un principale partito”, ha detto dal palco della vittoria a Brooklyn, il quartiere newyorkese in cui è nato Sanders, dopo il voto per le primarie in sei Stati. “La vittoria di questa notte non è di una persona sola, appartiene a generazioni”. E ha ricordato Seneca Falls, la prima convention sui diritti delle donne tenutasi nell’omonima località dello Stato di New York nel luglio del 1848.
Clinton (Hillary, presto non ci sarà più bisogno di specificarlo) ha tesi ancora la mano a Sanders e si è complimentata con lui “per la sua straordinaria campagna”, per aver portato nuovi elettori, soprattutto giovani, per “il dibattito vigoroso che ha sollevato sulle ineguaglianze e che è stato positivo per il partito democratico”.
A conclusione della serata elettorale, a suggellare il risultato, il presidente Obama ha chiamato i candidati democratici e si è congratulato con entrambi per le campagne condotte. Sanders ha anche chiesto un incontro alla Casa Bianca, fissato per giovedì.
Obama si è congratulato con Hillary Clinton per aver raggiunto il numero di delegati necessario per la nomination democratica, osservando come la sua “campagna storica ha ispirato milioni di persone ed è un’estensione della sua lotta lunga una vita per le famiglie della classe media e i bambini”. Il presidente ha quindi ringraziato Sanders per aver “galvanizzato milioni di americani con il suo impegno per temi come la lotta all’ineguaglianza economica e all’influenza di specifici interessi sulla politica”.