Così ha inizio l’articolo di Eugenio Scalfari, su Repubblica del giorno di Pasqua. Una visione del futuro, ancorata al ricordo del passato.
LACRIME lacrime lacrime. Composte, represse, trattenute, a volte singhiozzanti, a volte silenziose in lunga riga sulle guance da occhi che fissano il vuoto. Ma ora, in questa Pasqua dolente, non è più tempo di lacrime che non siano strettamente private. Ora è tempo di decisioni rapide e sagge e di pubbliche assunzioni di responsabilità. …
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