Cinema

Bernardo Bertolucci: “Quando incontrai il mio mito Godard… gli vomitai addosso”

Bernardo Bertolucci: “Quando incontrai il mio mito Godard… gli vomitai addosso”

ROMA – “Incontrai il mito Godard e gli vomitai addosso”. Lo racconta, in un’intervista inedita pubblicata da Repubblica, il regista premio Oscar Bernardo Bertolucci, scomparso ieri. “La prima volta che lo vidi – racconta Bertolucci – eravamo a pranzo a Parigi, nello stesso ristorante ma a tavoli diversi e io avevo già fatto il pieno di ostriche. Qualcuno mi fa cenno di avvicinarmi perché me lo volevano presentare. Mi alzo, li raggiungo e non faccio in tempo a finire i convenevoli che le ostriche risalgono fulmineamente dallo stomaco e le vomito su di lui. Era uno dei miei idoli. Ricordo ancora noi due al bagno che cerchiamo di ripulirci”.

“Lo vidi per l’ultima volta – continua – all’anteprima di Ultimo tango: lui entra in sala con una signora, dopo mezz’ora escono e mentre, ignari, mi passano accanto sento lei che dice: “Te lo avevo detto che era tutto così”. Nell’intervista, Bertolucci rivela anche come avvenne la scelta di Marlon Brando per Ultimo tango a Parigi. “La Paramount – ricorda – rifiutò Ultimo tango a Parigi perché Marlon Brando era troppo vecchio e bolso: “Ma chi crede a un personaggio così?”, mi dissero.

Ma come, pensavo io, Francis (Coppola, ndr) sta montando Il padrino per la Paramount, e mi dicono di non prendere Brando! Allora ero ancora molto impulsivo e romantico. Gli dissi: “Non faccio il film se non ho Brando, grazie e arrivederci”. Quindi un mio geniale agente mi porta alla United Artist. Con il mio inglese ancora assai acerbo, racconto la storia e quelli decidono subito di fare il film. A quel punto chiamo il produttore Alberto Grimaldi che accetta subito, in verità non mi resi conto che lo stesso Grimaldi aveva prodotto Queimada di Gillo Pontecorvo con Brando”.

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Warsamé Dini Casali