ROMA – Via Cinecitta' Holding, con la manovra finanziaria la spa del ministero dei Beni Culturali cambia nome e non solo, si trasforma in Srl con meno dipendenti e una mission focalizzata su conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio filmico, fotografico e documentaristico dell'ex Archivio Luce. E scoppiano le polemiche, con il sindacato che annuncia per martedi' una mobilitazione e il Pd che si prepara a presentare emendamenti. ''Per la societa' e' un De Profundis'', commenta da palazzo Madama il vicepresidente della commissione cultura Vincenzo Vita (Pd).
La societa' pubblica, che e' proprietaria dei terreni dati in concessione a Cinecitta' Studios, la societa' a maggioranza privata presieduta da Luigi Abete che e' proprietaria dei teatri di posa, si chiamera' d'ora in poi 'Istituto Luce-Cinecitta'. Sara' una srl con un capitale sociale di soli 15 mila euro e circa la meta' degli attuali dipendenti (fino ad oggi erano 125, gli esuberi saranno assorbiti dal ministero), gestita da un amministratore unico. Niente produzione di cinema, la mission principale, puntualizza la norma inserita nella provvedimento economico del governo, sara' la conservazione, il restauro e la valorizzazione del patrimonio filmico, fotografico e documentaristico dell' ex Archivio Luce, nonche' la distribuzione di opere prime e seconde e cortometraggi sostenuti dal ministero dei beni culturali e la promozione del cinema italiano all'estero.
Con la nascita di Istituto Luce -Cinecitta', la vecchia Cinecitta' Holding viene invece liquidata e trasferita alla Fintecna, la spa controllata dal Tesoro, che – fanno notare fonti vicine al ministero – se ne accollera' i debiti. Quanto ai dipendenti, quelli della Holding, sempre stando a fonti ministeriali, saranno trasferiti in un primo momento tutti al ministero (come fu un anno fa per l'Eti) e poi ricollocati tramite una selezione anche per titoli, chi nella nuova societa' chi in altri uffici del Mibac.
Annunciate con soddisfazione qualche giorno fa da Galan, le novita' per Cinecitta' non hanno convinto i sindacati, con le Rsu che denunciano timori di speculazioni sui terreni e che martedi' mattina porteranno la protesta sotto le finestre del ministero, in via del Collegio Romano. Il Pd annuncia emendamenti e si prepara a chiedere spiegazioni al ministro, che mercoledi' sara' al Senato per un'audizione.
Duro Matteo Orfini, che parla di ''sostanziale avvio di vendita di Cinecitta' '': ''una scelta assurda che nella migliore delle ipotesi e' frutto di sciatteria e di incompetenza , ma che non vorremmo che nascondesse il cosciente tentativo di aprire la strada ad una gigantesca speculazione immobiliare'', dice il responsabile cultura e informazione della segreteria Pd. Dal ministero getta acqua sul fuoco il sottosegretario Francesco Giro: ''Impensabile che i terreni vengano alienati – dice – vigileremo perche' questo non accada''.