Robert De Niro è il protagonista del remake americano del film “Stanno tutti bene”. Il film, nella versione originale, venne presentato da Giuseppe Tornatore a Cannes nel 1990.
De Niro nel remake firmato da Frank Goode interpreta il ruolo di un vedovo solitario in viaggio per andare a trovare i suoi figli sparsi in varie città. Il ruolo, nella versione di Tornatore fu di Mastroianni. “Everybody’s fine. Stanno tutti bene” è già in distribuzione nelle sale britanniche: in Italia arriverà il 23 aprile.
Il tema della paternità riguarda da vicino Robert De Niro. E non soltanto perché lui, sempre in coppia con donne nere, ha avuto ben cinque figli: Drena, 42 anni, e Raphael, 33 (avuti dalla prima moglie, la cantante Diahnne Abbott); Aaron e Julian, entrambi 14enni (figli della modella Toukie Smith) ed Elliott, 11 anni (con la moglie attuale, l’ex hostess Grace Hightower). La storia personale c’entra, stando alla recente e scrupolosa biografia di De Niro, firmata John Baxter (Barnes&Noble) e confermata dallo stesso attore in una recente intervista al londinese “Times”.
Suo padre, un pittore i cui quadri sono stati esposti anche a Roma, si è dichiarato gay negli anni Quaranta, subito dopo aver lasciato la madre di Bob, Virginia Admiral, artista e poetessa a sua volta. E questa non è una cosa della quale il divo, ferocemente riservato, ami parlare. È fatto conclamato, però, che De Niro senior, residente al Greenwich Village fino alla morte avvenuta nel 1993, abbia avuto storie con il poeta Robert Duncan, con lo scrittore Tennessee Williams e con il pittore Jackson Pollock.
De Niro insomma, è stato cresciuto da sua madre e a 18 anni ha cominciato lui a fare da padre al padre, che alla mamma aveva preferito un altro. Nella sua biografia, De Niro ha scritto: «Papà era gay e mi abbandonò, è un dramma che non ho mai superato»