C’era da aspettarselo: faranno un film sul boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro, 60 anni, arrestato il 16 gennaio 2023 nei pressi di una clinica privata di Palermo.
È tutto pronto. Il produttore romano Marco Belardi (molti i suoi film di successo con la regia di Paolo Genovese, Gabriele Muccino, Paolo Virzì, Francesca Archibuugi, Carlo Vanzina) ha già acquistato i diritti del libro di Lirio Abbate: “U Siccu” (ed. Rizzoli), libro che il giornalista siciliano ha scritto due anni fa “sull’ultimo capo dei capi”.
Cominciando la narrazione dal 30 giugno 1988, giorno in cui il giovane Matteo, all’epoca magro magro – U Siccu, appunto- fu convocato al Commissariato di Castelvetrano (Trapani) come persona informata dei fatti (si trattava di un omicidio). Il giovanotto si dichiarò un semplice agricoltore (come si legge nel verbale). Da quel giorno Matteo Messina Denaro scompare. Avevva da poco compiuto 26 anni. Resterà latitante 35 anni.
Legato ai Corleonesi di Liggio e Totò Riina, U Siccu apparteneva ad un gruppo di fuoco micidiale cui sono attribuiti i maggiori delitti degli ultimi 40 anni di Mafia, dalle stragi della prima guerra fra i clan ( 1.000 morti nel biennio 1992-93) agli omicidi di Falcone e Borsellino. E decine di altri agguati mortali.
Nelle “pause” donne e champagne, “aiutini politici” nelle campagne elettorali, sequestri di persona (tra cui il piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del mafioso Santino, sciolto in un fusto di acido nitrico dopo 25 mesi di prigionia). E attentati col tritolo insieme a Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e ai fratelli Graviano. Protetto “dall’ambiente”, foraggiando decine di fiancheggiatori, uscendo allo scoperto, viaggiando su una Alfetta personalmente acquistata in concessionaria a Palermo.
Al momento la produzione non rivela nulla. È impegnata con Giuseppe Tornatore regista e sceneggiatore e con le mini serie dedicate alle vite di PATTY Pravo e Franco Califano.
Il produttore Belardi si è limitato a dire:” Abbiamo avuto il privilegio di prendere i diritti di questo meraviglioso libro che, meglio di ogni altro, racconta le mille sfaccettature del boss corleonese grazie alla sapiente penna di Lirio Abbate. Siamo consapevoli della responsabilità di realizzare un progetto sull’ultimo boss della stagione stravista.
“Per questo stiamo costruendo un grande film, non con l’obiettivo di idolatrare un capo mafia ma per raccontare 50 anni di intrecci tra malavita organizzata, politica, imprenditoria, giustizia e l’importanza che la cattura di Messina Denaro può avere nella lotta alla mafia”.